Cerca nel blog

lunedì 20 settembre 2010

Non so quanto sia sveglia stamattina...

E' molto curioso, per me, guardare dall'esterno come sono vari e variegati i miei gusti; mi immedesimo in chi scopre per caso questo mio neo-blog, travolto in un vortice di riflessioni esistenziali, cronache  (più o meno esilaranti) di vita vissuta, film che spaziano dai cartoons a quelli demenziali, romantici, cult, d'azione, di guerra...
Ma tant'è. Mi piace conoscere, scoprire, sperimentare; non essere imprigionata in un ruolo; essere libera nelle mie scelte. Non curarmi dei giudizi altrui (ahi ahi, parte molto difficile,questa). Mi sono fatta l'idea che per i maschietti ( mi piace chiamarli affettuosamente così, non certo per sminuirli) sia diverso: dalla creazione di Adamo sono sempre stati così, non hanno avuto l'esigenza di "riprogrammarsi" come invece sta accadendo alla maggior parte delle donne: ruoli che esulano ormai dall'essere solo l'angelo del focolare domestico, grinta da dover tirare fuori anche quando non si vorrebbe, sensibilità ed empatia spesso vissute più come difetti da cancellare che come valori aggiunti. Ma sarà normale complicarsi così la vita? La società porta dei cambiamenti, che a loro volta portano a degli adattamenti; una evoluzione in stile darwiniano che ha dei tempi "tecnici" da rispettare. Avere una pista da seguire è sicuramente più tranquillizzante, ma il problema è : chi ci dice che quella pista imposta dall'esterno sia fatta per noi? Uno schema universale per milioni di tipologie diverse di persone.
Quando da bambina viaggiavo in macchina con la mia famiglia, la raccomandazione ricorrente ere di non guardare dal finestrino gli alberi o gli oggetti che "correvano" per evitare capogiri e il conseguente mal d'auto. Chissà che non si possa applicare questa regola anche nei momenti di sbandamento esistenziale, non girarsi troppo a guardare intorno a noi per non perdere di vista proprio noi stessi...

Nessun commento:

Posta un commento