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sabato 2 ottobre 2010

Riflessioni di ottobre

Non ci  ho mai fatto molto caso, ma la musica rappresenta una parte fondamentale nella mia vita.  Non so pensare una giornata senza musica; mi aiuta a rilassare, mi dà carica, mi consola, mi fa compagnia, fa emergere emozioni nascoste. Sono sicuramente un film sonoro. E quando a fine giornata ripenso a fatti accaduti, mentalmente comincia a suonare una colonna sonora, sempre azzeccata devo dire. Ho sempre avuto un buon orecchio, coltivato anche dallo studio di uno strumento, a partire da quell'odiosa "diamonica a bocca", che ai miei tempi si chiamava mut ( o muth? boh). Ricordo un fatto che ora mi fa sorridere, ma che allora ho vissuto con un po' di angoscia: la prof di musica delle medie aveva la "fissa" dei concertini; ci "suggerì" di comprare questa caspita di diamonica. Tutta la classe, tranne me, la acquistò di marca X, io di marca Y. -Tanto è uguale- mi dissero e mi convinsi...scema me...Tutta contenta per avere preso una cosa diversa dalla massa della classe (sempre stata anticonformista!) proviamo il pezzo e mentre tutte le diamoniche avevano un suono tipo fi-fi-fi, la mia era tipo BO-BO-BO-BO, stile Bud Spencer nel famoso concerto! Con il tatto che contraddistingueva questa prof:- Ma chi è sto' trombone?-Avevo in testa una freccia lampeggiante che mi indicava! Rossa per la vergogna, spiegai il perché di quell'acquisto. Dopo una lunga trattativa, la prof si rassegnò al trombone, mettendomi nelle seconde file, seppur brava. Ogni volta che si provava il pezzo, questa se ne usciva con la storia del trombone! Morale della favola?  Dovetti comprare anch'io l'altra marca, perché altrimenti non potevamo esibirci a Vienna per il concerto di Capodanno! Ogni volta che ci ripenso mi fa una tenerezza pensare a questa ragazzina in balìa di una s...simpaticona (è una metafora,ovvio!) e alla sua famiglia, che avrebbe voluto mettere l'armonica come cravatta alla prof.....


 questa la marca X





questo il mio "trombone"

2 commenti:

  1. L'omologazione alla massa cominciava già durante le scuole dell'obbligo. Ricordo anch'io scenette come quella che hai molto bene descritto. Per fortuna che poi si cresce, e piano piano ci si disaddomestica a dovere.

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